Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge nasce dall'esigenza di innovare la normativa concernente le attività musicali al fine di promuovere, valorizzare, tutelare e sostenere le attività musicali, favorendone la diffusione a livello nazionale e internazionale.
La proposta di legge, che è divisa in tre capi, stabilisce, nel capo I, l'oggetto della legge e disciplina i princìpi fondamentali della materia dettando le norme di competenza dello Stato, delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni (articolo 2).
Il capo II, intitolato «Promozione delle attività musicali», prevede misure specifiche per la promozione e la valorizzazione delle attività musicali.
L'articolo 11 istituisce il Fondo per la musica, finanziato utilizzando la metà degli importi delle sanzioni applicate dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE) ai responsabili dei reati di pirateria musicale. Inoltre, tra le fonti di finanziamento del Fondo, sono individuate:
a) le somme incassate a titolo di diritto sulle opere di pubblico dominio musicale;
b) il 50 per cento delle quote riferite ai diritti di autori contemporanei incassate annualmente dalla SIAE, ma non ripartibili tra gli aventi diritto in quanto sconosciuti o non individuati o non individuabili;
c) il 2 per cento delle entrate complessive annue dell'imposta sugli spettacoli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, e
d) il 2 per cento delle entrate complessive annue delle tasse di concessione governativa riferite alle emittenti televisive.
La presente proposta di legge nasce anche dall'esigenza di incentivare il mercato discografico a produrre le opere degli artisti emergenti. Per realizzare questo obiettivo, si propone di defiscalizzare o finanziare le etichette discografiche che investono in registrazioni, promozione e distribuzione di almeno dieci artisti emergenti all'anno.
Inoltre l'attuale normativa riguardante le esibizioni dal vivo e le produzioni musicali appare inadeguata ad assicurare un adeguato sviluppo del settore. La convenzione tra la SIAE e l'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS), del 10 ottobre 2000, per la riscossione dei contributi previdenziali durante gli spettacoli, ha comportato un sensibile aumento della burocrazia a carico di organizzatori e di gestori di locali; una diminuzione nelle retribuzioni ai musicisti dilettanti e semiprofessionisti; una preoccupante diminuzione della frequenza degli spettacoli. Tutto ciò è molto negativo, in quanto provoca una netta flessione di tutte le attività legate allo spettacolo. Tanto da far ritenere che l'attuale legislazione in materia di spettacolo penalizzi fortemente l'attività dilettantistica e semiprofessionale, danneggiando la creatività giovanile, limitando gli spazi e le possibilità di libera espressione artistica e culturale. Appare dunque opportuno riflettere, come richiesto dai giovani musicisti, su un intervento per modificare in modo sostanziale il trattamento di tutte le forme artistiche e culturali, che in Italia sono la netta maggioranza, che non hanno o non hanno ancora implicazioni professionali definitive.
La presente proposta di legge si prefigge anche un recupero del sommerso e delle varie forme di illegalità nel panorama della musica dal vivo in Italia; il sostegno e la promozione della musica giovanile, emergente e con obiettivi di professionalità; l'avvio della riforma dell'intervento di due enti pubblici (la SIAE e l'ENPALS) la cui gestione appare talvolta inadeguata.
Il turismo, pur essendo sempre stato considerato un'attività rilevante per l'economia, è stato però trattato sinora come un'attività economica marginale, per la quale vi è stata quasi esclusivamente una incentivazione a pioggia di strutture, fuori da ogni logica programmatoria, indipendentemente da concreti interventi volti a creare le condizioni per rendere possibile una sua ulteriore crescita. Il primo punto da sottolineare è dunque l'esigenza di rendere più competitivo il nostro settore della filiera turistica.
Occorre poi andare avanti nella riduzione della pressione fiscale, e prevedere misure a sostegno della piccola e media impresa turistica, quali per esempio la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) e la rimozione dei provvedimenti che penalizzano le strutture balneari. Per quanto riguarda l'IVA, occorre intervenire per un'armonizzazione dell'aliquota per l'intero settore, considerato che i Paesi europei turisticamente più importanti praticano regimi IVA con aliquote inferiori al 10 per cento. L'Italia sopporta quindi un differenziale negativo che falsa la concorrenza interna all'Europa. Laddove si è proceduto a una riduzione dell'aliquota, si è assistito a un incremento del volume d'affari e a un conseguente aumento complessivo delle entrate dello Stato. Le imprese turistiche italiane sanno che la partita per consolidare le proprie posizioni e per conquistare nuovi mercati si gioca anche sul terreno dei prezzi e della qualità. Ci deve essere una qualità diffusa, non solo delle imprese, ma una qualità di sistema territoriale, la qualità nella pubblica amministrazione: questo è il traguardo per l'intero sistema Italia.
Nella presente proposta di legge si interviene dunque a favore del settore turistico, con attenzione anche a quelle attività di spettacolo dal vivo che rappresentano un valore aggiunto della nostra
1) di tipo ordinamentale, per rendere più chiare e omogenee le norme che presiedono al corretto funzionamento del mercato;
2) di sostegno allo sviluppo, con incentivi all'offerta per incoraggiare la domanda di accesso e con interventi per la promozione di iniziative legate ad alcuni settori.
La ratio che ispira l'articolo 4 della presente proposta di legge è, da un lato, quella di accompagnare e sostenere la trasformazione dell'industria musicale verso i nuovi scenari aperti al mercato dalla rivoluzione tecnologica e, dall'altro, quella di promuovere fortemente il prodotto musicale italiano e dei giovani, favorendo lo sviluppo di sinergie fra cinema e musica.
Si sottolinea, inoltre, la previsione di un credito d'imposta pari al 5 per cento in favore delle imprese fonografiche che effettuino entro il 2008 investimenti in:
a) attività per la ricerca e lo sviluppo di opere prime di artisti italiani emergenti;
b) programmi di ristrutturazione economico-produttiva concernenti l'acquisto, il potenziamento e l'ammodernamento delle attrezzature tecniche nell'ambito dei processi di trasformazione delle strutture produttive verso tecnologie digitali.
Con la presente proposta di legge si vogliono quindi colmare il disimpegno e la «miopia» riformatrice dimostrati dal legislatore negli ultimi anni e proporre una visione moderna della musica contemporanea, nella consapevolezza che la cultura costituisce un momento strategico di crescita civile e sociale del cittadino e della collettività e un importante segmento economico del Paese: un settore che individua e sviluppa nuovi talenti e valorizza gli artisti già affermati, internazionalizzandoli su scala mondiale. È questo patrimonio artistico, fatto di tradizioni, esperienze e professionalità, che va tutelato, promosso, rilanciato e incentivato.